Polifarmacoterapia: Attenzione all’inappropriatezza
Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, 17 settembre 2022
Si definisce polifarmacoterapia l’assunzione da parte di una persona di 5 o più farmaci:
negli anziani si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso, legato alla presenza di diverse patologie croniche (polipatologia) che aumentano con l’avanzare degli anni.
I dati italiani mostrano che gli anziani sono tra i maggiori consumatori di farmaci, con una spesa pro-capite per i medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale 3 volte superiore al livello medio. La prevalenza d’uso dei farmaci, infatti, passa da circa il 50% nei soggetti di età inferiore ai 55 anni a quasi il 90% nella popolazione con più di 74 anni di età.
La polifarmacoterapia comporta dei rischi: l’aumento di interazioni e di affetti avversi, l’aumento del rischio di sindromi geriatriche, di ospedalizzazioni, declino funzionale e cognitivo, difficoltà nell’aderenza terapeutica, oltre che un aumento dei costi.
Più farmaci utilizziamo più aumenta il rischio che uno di questi sia inappropriato, ovvero un farmaco i cui rischi potenziali superano i benefici, L’inappropriatezza prescrittiva comprende l’uso di un farmaco non adeguato, ma anche il suo utilizzo ad un dosaggio, durata o frequenza delle somministrazioni non corrette.